In questo articolo scopriremo insieme i dettagli dello stile rinascimentale, che hanno reso così celebri e ricercati i mobili di questo periodo storico.
É proprio in Italia infatti che questo stile conosce gli sviluppi più ricchi ed originali. L’arte diventa elemento di prestigio più di quanto non lo sia stata in passato.
Questo impulso di rinnovamento intellettuale, scientifico ed estetico porterà ad uscire dall’immobilismo medievale.
Il Rinascimento non è solo un periodo storico. Rappresenta una tappa culturale di notevole importanza in quanto assistiamo ad una successione di invenzioni e di scoperte in ogni campo. Le arti non conoscono frontiere e gli stessi pittori sono scultori, poeti, architetti e scienziati…
Ponendo le sue premesse nella libera ispirazione all’antichità romana, l’arredamento cerca di rispondere a nuove esigenze di lusso e di agiatezza. Nasce uno stile decorativo che nei secoli a venire sarà ripreso o reinterpretato.
Assistiamo all’affermazione della borghesia cittadina, una nuova classe sociale che rappresenta la nuova aristocrazia. Questa coltiverà lo sfarzo e il gusto per la comodità.
Il mobile diventa meno mobile, nel senso che non è più concepito per essere rapidamente trasportato in caso di fuga come avveniva invece nel Medioevo.
Il mobile del Rinascimento aumenta di importanza ed è pensato per onorare stabilmente la casa. Anche la casa non è più solo un luogo di ritiro, ma un teatro di vita attiva.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DELLO STILE RINASCIMENTALE
Nel primo Rinascimento le linee strutturali degli arredi seguono quelle dettate dall’architettura. Questi si sviluppano con armonia garantendo un regolare equilibrio tra forma e decorazione.
Per la loro costruzione erano imposte regole ben precise. Consoli e rettori vegliavano per garantirne il rispetto e quindi la qualità costruttiva. Solo dietro pagamento di una tassa l’artigiano poteva eseguire mobili diversi da quelli dettati dalle tradizionali regole costruttive e rispondere alle richieste più particolari dei committenti.
I mobili erano detti foggiati quando erano costruiti e decorati secondo le linee standard dell’arte rinascimentale. Questi dovevano essere fabbricati con tavole di legno di uno spessore quasi mai inferiore a 3 cm. Tali tavole venivano tagliate con segacci. Le parti a vista erano spianate con la pialla (sgrossino). Poi venivano lisciate con lame affilatissime o pezzi di vetro e levigate con pelli di pescecane o pietre d’agata. Si passava quindi alla lucidatura vera e propria eseguita con olio di lino o di noce, o cera d’api. Le parti nascoste erano invece lasciate grezze. Nelle tecniche di assemblaggio della struttura non si trovano parti incollate. Bensì le assi venivano connesse con incastri a coda di rondine o diritti, fissati da cunei di legno a sezione troncoconica.

I chiodi d’uso sono a forma piramidale con testa schiacciata, o il tipico aperto in punta e ribattuto. Hanno spesso funzione decorativa, oltre che strutturale. Le serrature, contrariamente al periodo precedente, sono invece nascoste all’interno del mobile.
LE TECNICHE DECORATIVE
Il mobile del Rinascimento vede l’affermarsi di diverse tecniche decorative tipiche dell’epoca: intarsio o tarsia, pastiglia, intaglio e pittura.
L’intarsio consiste nel collegare ad incastro (anche a secco) su una superficie piana forme sagomate che possono essere di diverso materiale. Troviamo quindi il legno, l’avorio o la madreperla. Si otteneva così un disegno ed effetti decorativi basati sul contrasto di colori. Si procedeva poi a realizzare le ombreggiature brunendo il legno con il fuoco o ferro rovente. Per ottenere più complessi di chiaroscuro invece si utilizzavano tinte bollite con olii. L’intarsio più conosciuto è detto alla certosina perchè veniva praticato dai frati dell’Ordine dei Certosini. Questa tecnica ha origini d’influenza orientale. Si tratta di una tarsia complessa fatta di tessere poligonali composte a formare piccoli motivi geometrici.


La tecnica della pastiglia, una decorazione di grande effetto, conosce il periodo di maggior splendore nel ‘500. Tuttavia è una tecnica sostanzialmente povera. Infatti veniva realizzata con una pasta composta di gesso e colla animale. Questa veniva poi applicata su frontali di cassoni e piccoli forzieri, per poi essere modellata a bassorilievo secondo il disegno voluto. Una volta che la pasta si induriva, veniva dorata o dipinta.
L’intaglio è invece una caratteristica del pieno Rinascimento. Si ottiene scavando la superficie del legno secondo un disegno prestabilito. In questo modo si facevano risaltare, in rilievo rispetto al fondo, figure e motivi come piccole statue, colonne, balaustre o cariatidi. Queste decorazioni sottolineavano ancora di più la struttura architettonica del mobile.
Nel Cinquecento l’evoluzione di cui i mobili sono protagonisti indicava con chiarezza gli orientamenti del gusto nel nuovo secolo, come la predilezione per le forme monumentali e la prevalenza della decorazione a intaglio.
CARATTERISTICHE CHE CONTRADDISTINGUONO LO STILE RINASCIMENTALE
Teniamo sempre in considerazione che alcuni particolari possono cambiare a seconda della regione o del paese, dove i mobili venivano effettivamente realizzati.
Questa credenza è un mobile a due ante in tipico legno di noce con:
- i classici piedi a zampa di leone
- i pomoli in legno torniti a cerchi posti al centro delle ante. In altri casi si trovano semplici maniglie pendenti in ferro sostenuti da mascheroni intagliati
- gli angoli del corpo centrale sono smussati per dare spazio alle due colonne tornite
- la fascia superiore, dove sono inseriti i cassetti, è delineata da una cornice intagliata a dentelli
- al di sopra della quale è collocato il piano d’appoggio, formato da un’unica asse
La credenza era il mobile tipico della cucina e della dispensa, destinato a contenere i piatti e a fungere d’appoggio alle portate.
MOBILI TIPICI DEL RINASCIMENTO
Si sviluppano diversi tipi di contenitori, la cui forma si adegua meglio alla natura degli oggetti da riporre: le credenze, i cassettoni, gli stipi, gli armadi… Alcune di queste forme si definiscono stabilmente perdurando pressoché invariate fino ad oggi.
Il cassone, il mobile più caratteristico del periodo, si evolve. Da semplice parallelepipedo questo mobile passa ad una forma a sarcofago, o cofano, con frontali mossi di estrema raffinatezza. Nella conservazione degli abiti prenderà posto l’armadio costituito da uno o due battenti con una forma fortemente architettonica.
Un mobile molto apprezzato dal signore rinascimentale era lo stipo o “studiolo”. Tale denominazione che cambiava secondo l’ambiente in cui trovava collocazione. Veniva utilizzato per riporre gioielli, documenti riservati oppure le proprie collezioni di medaglie e oggetti preziosi, come era di moda a quei tempi. Era composto da due corpi sovrapposti, come la struttura di una piccola credenza. La parte inferiore si costituiva da due ante, mentre quella superiore da un piano calatoio ad uso scrittoio. Al suo interno nascondeva vari ordini di cassetti spesso disposti attorno ad un’antina centrale e una serie di spazi segreti e piccoli scomparti.
Con il Rinascimento però fanno la loro comparsa negli interni anche la sedia sopportata da quattro gambe e il seggiolone a braccioli antenato della poltrona. In modo particolare, quest’ultima subiva una ricca lavorazione: il sedile e lo schienale erano imbottiti e ricoperti in cuoio bulinato o stoffe preziose.
Infine anche il tavolo subisce una notevole evoluzione. Acquista infatti proporzioni monumentali con l’appesantimento dei sostegni intagliati a tutto tondo con fregi stilizzati a tema vegetale o con figure animali.
NON SOLO STILE RINASCIMENTALE
Si conclude qui la scoperta dello stile rinascimentale. Sempre riguardo ai mobili antichi e all’antiquariato in generale su questo blog sono stati scritti tanti altri articoli che potrebbero interessarti. Eccoli qui:
Mercatini antiquariato: la guida
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Veronica
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Bellissimo post. Tante notizie interessanti, certo stile impegnativo per i nostri giorni ma molta nostalgia di mobili fatti con tavole di legno e di certo non avvitabili con la bruga!
Ciao Silvia, si questo stile ormai non viene più proposto ovviamente. Lo si ritrova solo in antichi palazzi storici… Anche il budget per poter realizzare un interno con la stessa cura non è comune alla maggiore parte delle persone… Tuttavia, è stato un modo per fare un viaggio alternativo nella storia e, come dici tu, poter leggere di arredi che erano realizzati per durare nel tempo, diversamente da oggi…
Grazie per essere passata di qua 🙂
Per quanto io possa apprezzare le tecniche certosine ed ad intaglio, questo stile non incontra i miei gusti semplici e lineari.a vera verità è che ci sono troppi posti in cui si deposita la polvere. E io non amo spolverare eeeee. 🙈😂
Ciao Maria, in realtà l’articolo è stato scritto, più per concentrarsi sullo stile in se’ (ormai in disuso), per imparare ad apprezzare i pochi mobili d’antiquariato risalenti a quest’epoca giunti pressoché intatti fino ad oggi. Un solo pezzo può poi essere inserito anche in contesti nordici, classici o rustici… Grazie per essere passata di qua!
Ben scritto, espone in modo sintetico tratti e caratteristiche essenziali dello stile. Grazie
Grazie a te per aver apprezzato l’articolo e averci lasciato un commento 🙂
Io ho una credenza stile rinascimento molto simile a quella della foto, con i piedi a zampa di leone. È della mia famiglia da sempre, penso sia stata acquistata a fine 1800 da mio nonno.
Ho anche la piattaia e il tavolo, come in foto, però attualmente è in cantina.
Buongiorno Lorenza,
Devono essere dei pezzi molto belli immagino.
Mi raccomando di dargli l’importanza e le cure che meritano!
Sono sicura che anche la piattaia e il tavolo del 1800 valorizzerebbero tantissimo la credenza e il resto dell’appartamento
Bellissimi mobili .
In genere l’arredamento in stile rinascimentale piace ai collezionisti di antiquariato. Sono felice di avere degli appassionati come te tra i miei lettori!
Bellissima sala da pranzo.
E’ uno stile di nicchia 😉